Qualcuno ti ha mai detto che sei troppo? A me è capitato tantissime volte. Una delle prime, credo, è stata una mia amica-non-troppo-amica che mi ha detto “Per volerti bene ci vuole coraggio!”. Allora non capivo cosa intendesse, ma di fatto voleva dire che ero troppo. Poi è successo ancora, quando ho sentito dire da mia madre alla mia coinquilina “Giovanna è così: grandi amori e grandi dolori”. Per lei non sono mai troppo, ma capisco cosa volesse dire.
E tu? Quante volte ti senti dire che sei troppo e quante volte sei d’accordo? Soprattutto, ti chiedi mai in cosa tu sia troppo? Credo che quando qualcuno ci definisce così voglia dire, con le parole di Sylvia Plath, che siamo pateticamente intense e non sappiamo essere altrimenti.
Qualcuno ci definisce PAS (Persone Altamente Sensibili), per altri siamo semplicemente ingestibili, quasi tutti credono che abbiamo bisogno di darci una calmata. Ti chiedo: lo credi anche tu? Guardati dentro, senza giudizio e possibilmente con l’aiuto della psicoterapia. Cosa c’è di troppo in te?
Te lo chiedo perché in me c’è davvero troppo, davvero una quantità di sentimenti, di passioni e di idee che a volte rischiano di soffocarmi. Devo, posso voglio darmi una calmata? Non lo so. Se smettessi di incendiarmi ogni volta che assisto a un comportamento beceramente maschilista, smetterei anche di lottare e di credere in un mondo più equo. Se dessi un taglio ai miei commenti sui social, starei più simpatica a un fracco di gente; ma non sarei più io. Se smettessi di ossessionarmi con l’ultima serie tv che sto guardando, non sembrerei una svitata. Ma ancora una volta, non sarei più io, perché forse sì, sono svitata.
C’è una frase che, oltre a tutte quelle che ti ho già citato, mi fa pensare a noi che siamo troppo in tutti i modi possibili:
- Come fate?
- A fare cosa?
- A vivere ogni giorno con tutta questa passione. Non lo trovate estenuante?
- Solo quando mi capita di essere in vostra compagnia
[da La leggenda di un amore - Cinderella, che è anche l’unica versione di Cenerentola che apprezzi al mondo]
È quello che capita anche a te, vero? Vivere con passione è estenuante a volte, sì, ma come saresti senza? Come saresti, se non fossi troppo? Provo a dirtelo io: saresti come l’acqua tiepida. C’è chi vive serenamente in una temperatura tiepida. Non si scalda e non si raffredda, semplicemente vive. Oppure (peggio ancora, a mio avviso) si riscalda e si raffredda solo per cose che rguardano la sua persona.
Tu no. Tu sei troppo, e se sei troppo come me, lo sei per tutto quello che succede nel mondo. Per i tuoi ideali e per le tue passioni, per le persone che ami e per le ingiustizie che vedi accadere in ambienti che non ti riguardano. Ma che in fondo ti riguardano lo stesso. Vuoi combattere, qualunque sia l’arma a tua disposizione. La passione ti scorre nelle vene, a volte ti acceca, a volte diventa ossessione, a volte ti fa male o fa male agli altri.
Ecco, questo è il confine che non devi, che non dobbiamo superare. Finché la nostra passione, ossessione, patetica intensità o che dir si voglia non fa del male a nessuno godiamocela. Accende la scintilla delle nostre relazioni, guida le nostre scelte, ci fa essere sensibili anche alla bellezza e alla meraviglia. Ci rende, inequivocabilmente, noi.
Un consiglio spassionato: leggi questa newsletter sulla gentilezza di Giancarla Zaino Marciano. 💗
Sul mio blog questo mese trovi le mie opinioni pateticamente intense:
I personaggi famosi impegnati nel sociale, tra aspettative e idealizzazione
Un libro di ricette senza glutine e senza lattosio per ritrovare il piacere del cibo
Se anche tu ti senti troppo, iscriviti a Sbirilla: non ho la soluzione, ma ci lamenteremo insieme!
I libri che hanno guidato la mia fervida immaginazione, il mio lavoro appassionato e le mie sudate carte in questo mese di febbraio:
La ragazza del buio di Anna Lyndsey ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
Il dolore illegittimo. Un’etnografia della sindrome fibromialgica di Chiara Moretti ⭐️⭐️⭐️
Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
Cucina senza frontiere. Viaggio gastronomico in versione senza glutine e senza lattosio di Sara Bontempi ⭐️⭐️⭐️
Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams ⭐️⭐️⭐️⭐️
Questo mese i miei schermi sono stati invasi da:
Sanremo 2024 e tutti i social che tenevo aperti in contemporanea.
I video-reaction degli YouTuber britannici alle canzoni di Sanremo (c’è un mondo da scroprire, ti giuro).
Fleabag, di cui avevo parlato qui e che ho rivisto in due giorni perché sì.
Love is Blind stagione 6. Cosa sarebbe la mia vita, se non ci fosse gente disposta a sposare uno sconosciuto per il mio intrattenimento?
Quante volte mi hanno detto - sei troppo. ♥️
L'ho letta ad alta voce alla mia amica Nora e abbiamo passato il tempo a dirci: siamo noi. Grazie per queste parole. Non sei sola, decisamente, a essere "troppo". E spero che in tante un pochino il mondo lo cambieremo.